Chieco: «Temo che questa visibilità mediatica faccia passare Ruvo come un posto pericoloso e violento»
«Assolutamente non è così, noi non siamo questo, e l’indignazione della città che ha preso posizione condannando questo atto criminoso lo dimostra»
martedì 7 marzo 2017
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La risposta è la bellezza. Risponde così, il sindaco di Ruvo di Puglia, alle intimidazioni e alle aggressioni. Qualche giorno dopo l'incendio della sua abitazione in campagna, il primo scrive una lunga nota sulla sua pagina facebook innanzitutto per ringraziare quanti gli hanno espresso in questi giorni solidarietà, quanto soprattutto per rinnovare e ribadire la sua voglia di andare avanti senza condizionamenti: «All'inizio, lo giuro - scrive Chieco - ci ho provato a rispondere a ognuno, a ringraziare tutti uno per uno, ma poi l'onda mi ha travolto; un'ondata di affetto, di vicinanza e di solidarietà. Tantissimi: rappresentanti delle istituzionali e della politica, ma soprattutto i miei amici, i miei amati studenti, i miei carissimi concittadini ruvesi. Un gigantesco abbraccio, una unica, grande dichiarazione di affetto e di stima, un robusto incoraggiamento a non mollare. Benzina in un motore che venerdì era un po' in riserva».
«Grazie, grazie davvero, anche da parte della mia famiglia, tante volte evocata. Ma non è tutto. Accanto alla solidarietà, si è levata anche un'altra grande ondata fatta di indignazione e di sdegno per quello che è accaduto a me, alla nostra città. Ed è proprio di questo che mi preme parlare: passato il primo momento di dolore personale, ora sono preoccupato perché la grande visibilità mediatica che questa vicenda sta avendo potrebbe far passare l'idea di Ruvo come di un posto pericoloso e violento, succube della criminalità. Assolutamente non è così, noi non siamo questo, e l'indignazione della città, che subito, compatta e senza esitare, ha preso posizione condannando questo atto criminoso lo dimostra. Siamo stati eletti solo da pochi mesi, ma abbiamo fatto di tutto perché si parlasse di questa città per la bellezza che ha e per quella che può generare. Non possiamo lasciare che qualche delinquente "bruci" tutto questo, non possiamo permettere che si parli di noi solo per un fatto simile. Dobbiamo rispondere con la bellezza, stando uniti e continuando il cammino intrapreso. Rispondiamo preferendo la legalità, accettando le regole, anche quando non ci conviene. Usiamo questo brutto episodio come occasione per fermarci, riflettere e ripartire, con sempre maggiore convinzione, sulla strada del cambiamento e della bellezza, da costruire, da vivere. Sento attorno a me un paese unito, vado avanti con fiducia».
«Grazie, grazie davvero, anche da parte della mia famiglia, tante volte evocata. Ma non è tutto. Accanto alla solidarietà, si è levata anche un'altra grande ondata fatta di indignazione e di sdegno per quello che è accaduto a me, alla nostra città. Ed è proprio di questo che mi preme parlare: passato il primo momento di dolore personale, ora sono preoccupato perché la grande visibilità mediatica che questa vicenda sta avendo potrebbe far passare l'idea di Ruvo come di un posto pericoloso e violento, succube della criminalità. Assolutamente non è così, noi non siamo questo, e l'indignazione della città, che subito, compatta e senza esitare, ha preso posizione condannando questo atto criminoso lo dimostra. Siamo stati eletti solo da pochi mesi, ma abbiamo fatto di tutto perché si parlasse di questa città per la bellezza che ha e per quella che può generare. Non possiamo lasciare che qualche delinquente "bruci" tutto questo, non possiamo permettere che si parli di noi solo per un fatto simile. Dobbiamo rispondere con la bellezza, stando uniti e continuando il cammino intrapreso. Rispondiamo preferendo la legalità, accettando le regole, anche quando non ci conviene. Usiamo questo brutto episodio come occasione per fermarci, riflettere e ripartire, con sempre maggiore convinzione, sulla strada del cambiamento e della bellezza, da costruire, da vivere. Sento attorno a me un paese unito, vado avanti con fiducia».