Campagne saccheggiate nel Barese, Cia Levante: «Lo Stato faccia sentire la sua presenza»
Agricoltori in ginocchio, a Bari un vertice: i ladri rubano rame, ferro, metalli e saccheggiano i raccolti
venerdì 7 giugno 2019
8.55
«Espiantano giovani alberi appena messi a dimora per la vendita nel mercato parallelo, rubano rame, e ferro, manomettono pozzi artesiani e cabine elettriche, saccheggiano i raccolti»: è lunga la lista dei furti perpetrati dai predoni delle campagne che continuano ad agire indisturbati nella provincia di Bari.
Su richiesta di Cia Levante, ieri in Prefettura, si è tenuto un incontro sul tema delle sicurezza nelle aree rurali, uno dei tanti problemi che attanaglia l'agricoltura. Il presidente provinciale Cia Levante Felice Ardito, accompagnato dal direttore provinciale Giuseppe Creanza, ha riportato al vice prefetto di Bari e dirigente dell'Area I Ordine e Sicurezza Pubblica Cinzia Carrieri gli episodi oggetto delle segnalazioni ricevute.
«È emergenza sicurezza nelle campagne - spiega il presidente Ardito - Riceviamo quotidianamente notizia di violazioni di proprietà, pubbliche, private e consortili. I ladri non lasciano nulla e portano via anche i teli a copertura dei vigneti e i pali di ferro a sostegno degli impianti, tranciati. È a rischio anche l'incolumità fisica degli operatori agricoli.
Giornalmente si registrano furti di automobili e mezzi agricoli da abitazioni, garage, aziende, rimesse, oppure le proprietà subiscono danni dagli incendi di autovetture rubate. La sicurezza nelle campagne - continua Ardito - è una delle condizioni indispensabili per consentire agli operatori del mondo agricolo di svolgere il loro lavoro e sviluppare un settore trainante dell'economia del nostro territorio.
Spesso, soprattutto nel periodo della raccolta, sono costretti ad organizzarsi in vere e proprie ronde per controllare le produzioni o comunque a sostenere ulteriori costi facendo ricorso alla vigilanza privata. Situazione che riduce ulteriormente la competitività delle imprese e rende ancora più difficile il faticoso lavoro dei campi».
Cia Levante ha consegnato al vice prefetto un documento di proposte e chiede l'intensificazione dei controlli sul territorio da parte delle forze dell'ordine, finanche, se necessario, l'impiego dell'Esercito per le attività di pattugliamento.
«Una stretta collaborazione tra agricoltori, associazione ed istituzioni garantirebbe una maggiore sicurezza - ha aggiunto il direttore provinciale Cia Levante Giuseppe Creanza -. Garantire la sicurezza ai residenti delle zone rurali e agli imprenditori è condizione essenziale per lo sviluppo. Per arginare questo fenomeno riteniamo sia più che necessario intensificare e rendere davvero capillare la presenza dello Stato».
Cia Levante suggerisce di organizzare pattuglie miste composte da Polizia Locale e Guardie Campestri o, laddove queste non esistano, corpi di vigilanza privata.
«A nostro avviso il personale dell'ex Polizia Provinciale potrebbe essere impiegato come polizia rurale - ha spiegato Creanza -. L'impegno di queste forze consentirebbe un controllo più capillare e costante del territorio agricolo, considerata la scarsità di uomini delle forze dell'ordine. Una legge regionale in tal senso darebbe la possibilità di recuperare al servizio attivo gli agenti della Polizia Provinciale e migliorerebbe la percezione di sicurezza tra gli agricoltori e i cittadini. L'Osservatorio Provinciale sulla Sicurezza, istituito presso la Prefettura, deve continuamente ad essere attivo e deve fungere da cabina di regia per il coordinamento di tutti gli organi di controllo pubblici e privati presenti sul territorio».
Cia Levante propone, inoltre, «l'istituzione di una rete di contatti e segnalazioni tra agricoltori, produttori e forze dell'ordine; attività di sensibilizzazione dirette agli operatori agricoli affinché segnalino tempestivamente l'eventuale presenza di veicoli o soggetti sospetti; l'istituzione di un numero verde presso i Comuni, per incentivare le denunce da parte degli agricoltori. Cia Levante ha segnalato, tra le altre cose, anche il degrado nelle immediate vicinanze dei centri abitati con abbandono di rifiuti, anche speciali, e inerti con bonifica a carico dei proprietari».
Il vice prefetto ha assicurato «l'impegno della Prefettura di Bari per il continuo e costante monitoraggio delle segnalazioni ricevute, per mappare il fenomeno, al fine di poter intervenire e ottimizzare le azioni di contrasto, anche con l'ausilio di protocolli - come richiesto dalla Confederazione - che stabiliscano un rapporto sinergico tra tutte le forze deputate a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica».
Su richiesta di Cia Levante, ieri in Prefettura, si è tenuto un incontro sul tema delle sicurezza nelle aree rurali, uno dei tanti problemi che attanaglia l'agricoltura. Il presidente provinciale Cia Levante Felice Ardito, accompagnato dal direttore provinciale Giuseppe Creanza, ha riportato al vice prefetto di Bari e dirigente dell'Area I Ordine e Sicurezza Pubblica Cinzia Carrieri gli episodi oggetto delle segnalazioni ricevute.
«È emergenza sicurezza nelle campagne - spiega il presidente Ardito - Riceviamo quotidianamente notizia di violazioni di proprietà, pubbliche, private e consortili. I ladri non lasciano nulla e portano via anche i teli a copertura dei vigneti e i pali di ferro a sostegno degli impianti, tranciati. È a rischio anche l'incolumità fisica degli operatori agricoli.
Giornalmente si registrano furti di automobili e mezzi agricoli da abitazioni, garage, aziende, rimesse, oppure le proprietà subiscono danni dagli incendi di autovetture rubate. La sicurezza nelle campagne - continua Ardito - è una delle condizioni indispensabili per consentire agli operatori del mondo agricolo di svolgere il loro lavoro e sviluppare un settore trainante dell'economia del nostro territorio.
Spesso, soprattutto nel periodo della raccolta, sono costretti ad organizzarsi in vere e proprie ronde per controllare le produzioni o comunque a sostenere ulteriori costi facendo ricorso alla vigilanza privata. Situazione che riduce ulteriormente la competitività delle imprese e rende ancora più difficile il faticoso lavoro dei campi».
Cia Levante ha consegnato al vice prefetto un documento di proposte e chiede l'intensificazione dei controlli sul territorio da parte delle forze dell'ordine, finanche, se necessario, l'impiego dell'Esercito per le attività di pattugliamento.
«Una stretta collaborazione tra agricoltori, associazione ed istituzioni garantirebbe una maggiore sicurezza - ha aggiunto il direttore provinciale Cia Levante Giuseppe Creanza -. Garantire la sicurezza ai residenti delle zone rurali e agli imprenditori è condizione essenziale per lo sviluppo. Per arginare questo fenomeno riteniamo sia più che necessario intensificare e rendere davvero capillare la presenza dello Stato».
Cia Levante suggerisce di organizzare pattuglie miste composte da Polizia Locale e Guardie Campestri o, laddove queste non esistano, corpi di vigilanza privata.
«A nostro avviso il personale dell'ex Polizia Provinciale potrebbe essere impiegato come polizia rurale - ha spiegato Creanza -. L'impegno di queste forze consentirebbe un controllo più capillare e costante del territorio agricolo, considerata la scarsità di uomini delle forze dell'ordine. Una legge regionale in tal senso darebbe la possibilità di recuperare al servizio attivo gli agenti della Polizia Provinciale e migliorerebbe la percezione di sicurezza tra gli agricoltori e i cittadini. L'Osservatorio Provinciale sulla Sicurezza, istituito presso la Prefettura, deve continuamente ad essere attivo e deve fungere da cabina di regia per il coordinamento di tutti gli organi di controllo pubblici e privati presenti sul territorio».
Cia Levante propone, inoltre, «l'istituzione di una rete di contatti e segnalazioni tra agricoltori, produttori e forze dell'ordine; attività di sensibilizzazione dirette agli operatori agricoli affinché segnalino tempestivamente l'eventuale presenza di veicoli o soggetti sospetti; l'istituzione di un numero verde presso i Comuni, per incentivare le denunce da parte degli agricoltori. Cia Levante ha segnalato, tra le altre cose, anche il degrado nelle immediate vicinanze dei centri abitati con abbandono di rifiuti, anche speciali, e inerti con bonifica a carico dei proprietari».
Il vice prefetto ha assicurato «l'impegno della Prefettura di Bari per il continuo e costante monitoraggio delle segnalazioni ricevute, per mappare il fenomeno, al fine di poter intervenire e ottimizzare le azioni di contrasto, anche con l'ausilio di protocolli - come richiesto dalla Confederazione - che stabiliscano un rapporto sinergico tra tutte le forze deputate a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica».