C'è anche Ruvo in piazza a festeggiare Luca Mazzone
A Terlizzi un grande palco, una grande scenografia, un grande schermo per un grande campione
domenica 16 ottobre 2016
8.45
Un gigantesco tricolore dispiegato sulla torre dell'orologio, sei grandi cerchi olimpici a fare da scenografia al palco al centro di piazza Cavour su cui ci sono il sindaco Ninni Gemmato (in versione casual), il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco e l'amico di sempre Renato Brucoli. Terlizzi celebra così Luca Mazzone, campione paralimpico, due medaglie d'oro e una d'argento a Rio. A celebrare il campione della handbike non c'è solo la città dei fiori, la città di Luca; c'è anche Ruvo il paese dove oggi la famiglia Mazzone risiede.
Una serata di festa. A fare da sfondo ci sono l'inno nazionale suonato dalla banda, la curiosità dei bambini, i mini vigili freschi freschi di tesserino che scortano il campione, le immagini delle vittorie di Luca che scorrono sullo schermo, gli autografi e centinaia e centinaia di persone con i cellulari puntati verso il protagonista della serata: «Luca è un esempio di vita, Luca è diventato numero del mondo, dopo una disgrazia a cui ha reagito con caparbietà. Questo deve essere esempio per tutti noi. Grazie Luca» ha detto il sindaco Chieco nel suo intervento.
E lui, Luca Mazzone si è preso il bagno di folla delle città. «Come quei bambini che vogliono diventare astronauti, per il sogno sin da bambino era vincere una medaglia alle Olimpiadi» dice Mazzone tra gli abbracci di numerosi bambini. «Vincere una medaglia alle Olimpiadi è un traguardo importante per la vita di un atleta. È il coronamento che arriva dopo incredibili sacrifici fisici ma non solo. Sin da piccolo avevo sempre in mente le immagini di Pietro Mennea sollevare il dito al cielo in segno di vittoria a Città del Messico e pensavo che un giorno avrei voluto fare lo stesso».
Una serata di festa. A fare da sfondo ci sono l'inno nazionale suonato dalla banda, la curiosità dei bambini, i mini vigili freschi freschi di tesserino che scortano il campione, le immagini delle vittorie di Luca che scorrono sullo schermo, gli autografi e centinaia e centinaia di persone con i cellulari puntati verso il protagonista della serata: «Luca è un esempio di vita, Luca è diventato numero del mondo, dopo una disgrazia a cui ha reagito con caparbietà. Questo deve essere esempio per tutti noi. Grazie Luca» ha detto il sindaco Chieco nel suo intervento.
E lui, Luca Mazzone si è preso il bagno di folla delle città. «Come quei bambini che vogliono diventare astronauti, per il sogno sin da bambino era vincere una medaglia alle Olimpiadi» dice Mazzone tra gli abbracci di numerosi bambini. «Vincere una medaglia alle Olimpiadi è un traguardo importante per la vita di un atleta. È il coronamento che arriva dopo incredibili sacrifici fisici ma non solo. Sin da piccolo avevo sempre in mente le immagini di Pietro Mennea sollevare il dito al cielo in segno di vittoria a Città del Messico e pensavo che un giorno avrei voluto fare lo stesso».