Bufera sull'Asl di Bari: ai domiciliari il dg Vito Montanaro
Al direttore generale è contestata l'assunzione del responsabile Anticorruzione, l'avvocato Luigi Fruscio
venerdì 6 luglio 2018
17.14
Una maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Matera su concorsi e forniture dell'Azienda Sanitaria lucana ha portato questa mattina ad arresti eccellenti, tra i quali spicca quello del direttore generale dell'Asl Bari, Vito Montanaro e del responsabile dell'anticorruzione della stessa Asl, l'avvocato Luigi Fruscio.
Ci sono anche loro, infatti, tra le trenta persone destinatarie di misure cautelari nell'ambito di una indagine, coordinata dalla Procura di Matera, su presunti illeciti nella sanità lucana. A quanto si apprende ai due indagati pugliesi, entrambi agli arresti domiciliari, viene contestato un episodio di abuso d'ufficio legato ad un presunto concorso truccato alla Asl di Matera.
Secondo quanto emerge dalle indagini, Vito Montanaro, dg della Asl di Bari, ai domiciliari nell'ambito di una indagine sulla sanità lucana della Procura di Matera, sarebbe intervenuto, rivolgendosi al direttore generale della Asl materana Pietro Quinto, per agevolare il posizionamento "utile" in graduatoria di Luigi Fruscio, attualmente responsabile anti-corruzione della Asl di Bari (anche lui ai domiciliari), nel concorso indetto nel giugno 2017 per un posto da dirigente alla ASM.
Il buon punteggio, «attribuito a tavolino», ritengono gli inquirenti, avrebbe consentito a Fruscio lo «scorrimento della graduatoria con assunzione presso altre aziende sanitarie locali». Ai due indagati si contestano i reati di abuso d'ufficio e rivelazione di segreti d'ufficio. Trenta, in tutto, le misure restrittive eseguite da parte della Guardia di Finanza di Matera.
L'inchiesta è partita da un'operazione sul sistema sanitario in Basilicata nei confronti di persone coinvolte «a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione». L'attività «ha visto impegnati, allo stato, circa 100 tra uomini e donne delle Fiamme Gialle».
Ci sono anche loro, infatti, tra le trenta persone destinatarie di misure cautelari nell'ambito di una indagine, coordinata dalla Procura di Matera, su presunti illeciti nella sanità lucana. A quanto si apprende ai due indagati pugliesi, entrambi agli arresti domiciliari, viene contestato un episodio di abuso d'ufficio legato ad un presunto concorso truccato alla Asl di Matera.
Secondo quanto emerge dalle indagini, Vito Montanaro, dg della Asl di Bari, ai domiciliari nell'ambito di una indagine sulla sanità lucana della Procura di Matera, sarebbe intervenuto, rivolgendosi al direttore generale della Asl materana Pietro Quinto, per agevolare il posizionamento "utile" in graduatoria di Luigi Fruscio, attualmente responsabile anti-corruzione della Asl di Bari (anche lui ai domiciliari), nel concorso indetto nel giugno 2017 per un posto da dirigente alla ASM.
Il buon punteggio, «attribuito a tavolino», ritengono gli inquirenti, avrebbe consentito a Fruscio lo «scorrimento della graduatoria con assunzione presso altre aziende sanitarie locali». Ai due indagati si contestano i reati di abuso d'ufficio e rivelazione di segreti d'ufficio. Trenta, in tutto, le misure restrittive eseguite da parte della Guardia di Finanza di Matera.
L'inchiesta è partita da un'operazione sul sistema sanitario in Basilicata nei confronti di persone coinvolte «a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione». L'attività «ha visto impegnati, allo stato, circa 100 tra uomini e donne delle Fiamme Gialle».