Assenteismo all'ospedale di Monopoli, coinvolto anche un medico ruvese
Sono 46 gli indagati nello scandalo dei furbetti del cartellino. È la seconda inchiesta relativa agli ospedali del barese
venerdì 19 luglio 2019
11.32
C'è anche un medico di Ruvo di Puglia tra le persone coinvolte nell'inchiesta su presunti casi di assenteismo all'ospedale civile San Giacomo di Monopoli.
Stando a quanto riferito da "La Gazzetta del Mezzogiorno", il medico ruvese coinvolto sarebbe la dott.ssa Anna Consiglia Scardigno, medico di chirurgia, sottoposta alla misura dell'obbligo di dimora.
L'inchiesta ha portato all'arresto ai domiciliari di 13 persone e all'obbligo di dimora per altre 20 persone operanti nell'ospedale di Monopoli.
Complessivamente gli indagati sono 46 con le accusa di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato commessa in violazione dei doveri inerenti un pubblico servizio, false attestazioni e certificazioni sulla propria presenza in servizio commesse da dipendente della pubblica amministrazione, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e peculato. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura.
Sono 660 le ore di servizio sottratte all'ospedale 'San Giacomo' da medici, infermieri e operatori tecnici che, da ottobre 2018 a gennaio 2019, si sarebbero assentati dal posto di lavoro per andare a fare acquisti, al bar o nelle case al mare. Con le loro condotte i 46 indagati, 13 dei quali destinatari di misure cautelari degli arresti domiciliari e 20 dell'obbligo di dimora, avrebbero causato anche un danno economico alla ASL di Bari, quantificato in 25 mila euro.
Stando a quanto riferito da "La Gazzetta del Mezzogiorno", il medico ruvese coinvolto sarebbe la dott.ssa Anna Consiglia Scardigno, medico di chirurgia, sottoposta alla misura dell'obbligo di dimora.
L'inchiesta ha portato all'arresto ai domiciliari di 13 persone e all'obbligo di dimora per altre 20 persone operanti nell'ospedale di Monopoli.
Complessivamente gli indagati sono 46 con le accusa di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato commessa in violazione dei doveri inerenti un pubblico servizio, false attestazioni e certificazioni sulla propria presenza in servizio commesse da dipendente della pubblica amministrazione, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e peculato. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura.
Sono 660 le ore di servizio sottratte all'ospedale 'San Giacomo' da medici, infermieri e operatori tecnici che, da ottobre 2018 a gennaio 2019, si sarebbero assentati dal posto di lavoro per andare a fare acquisti, al bar o nelle case al mare. Con le loro condotte i 46 indagati, 13 dei quali destinatari di misure cautelari degli arresti domiciliari e 20 dell'obbligo di dimora, avrebbero causato anche un danno economico alla ASL di Bari, quantificato in 25 mila euro.