Asl Bari, mazzette in cambio di appalti: in carcere un 46enne di Ruvo
Si tratta di Nicola Minafra. L'inchiesta del procuratore Rossi per associazione a delinquere, corruzione e falso, gli indagati sono in tutto 17
martedì 12 novembre 2024
10.57
La Guardia di Finanza di Bari ha arrestato oggi 10 persone (fra carcere e domiciliari) per i reati di associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e turbata libertà degli incanti. L'inchiesta riguarda alcune tangenti per appalti nella sanità, tra gli arrestati ci sono imprenditori e dirigenti dell'Asl di Bari.
L'ordinanza è del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino. L'inchiesta del procuratore Roberto Rossi è stata affidata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle. 6 indagati in carcere, tra cui Nicola Minafra, 46 anni titolare della Falegnameria Moderna di Ruvo di Puglia, 4 ai domiciliari. 17 gli indagati, fra cui Vito Minafra, 65 anni, e Federica Samela, 27 anni, e Nicola Di Bitonto, 39 anni, entrambi nati a Corato, ma residenti a Ruvo.
I sei portati in carcere sono accusati di avere «costituito e preso parte ad un'associazione per delinquere per compiere un'indeterminato numero di reati contro la pubblica amministrazione asservendo l'esercizione delle funzioni pubbliche al soddisfacimento degli interessi degli imprenditori che avrebbero poi partecipato al sodalizio criminale». In questo modo avrebbero turbato la regolarità di diverse procedure d'appalto della Asl, aggiudicando le gare agli imprenditori a loro vicini.
Non solo: avrebbero accelerato le procedure di liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori. In cambio della loro complicità alcuni degli indagati avrebbero ricevuto danaro a più riprese. Tra le sei persone finite in carcere vi sono due dirigenti e una funzionaria della Asl di Bari, mentre gli altri tre sono tutti imprenditori.
L'ordinanza è del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino. L'inchiesta del procuratore Roberto Rossi è stata affidata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle. 6 indagati in carcere, tra cui Nicola Minafra, 46 anni titolare della Falegnameria Moderna di Ruvo di Puglia, 4 ai domiciliari. 17 gli indagati, fra cui Vito Minafra, 65 anni, e Federica Samela, 27 anni, e Nicola Di Bitonto, 39 anni, entrambi nati a Corato, ma residenti a Ruvo.
I sei portati in carcere sono accusati di avere «costituito e preso parte ad un'associazione per delinquere per compiere un'indeterminato numero di reati contro la pubblica amministrazione asservendo l'esercizione delle funzioni pubbliche al soddisfacimento degli interessi degli imprenditori che avrebbero poi partecipato al sodalizio criminale». In questo modo avrebbero turbato la regolarità di diverse procedure d'appalto della Asl, aggiudicando le gare agli imprenditori a loro vicini.
Non solo: avrebbero accelerato le procedure di liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori. In cambio della loro complicità alcuni degli indagati avrebbero ricevuto danaro a più riprese. Tra le sei persone finite in carcere vi sono due dirigenti e una funzionaria della Asl di Bari, mentre gli altri tre sono tutti imprenditori.
TUTTI I NOMI
In carcere:
- Nicola Sansolini, nato a Taranto il 04/04/1960, ivi residente;
- Nicola Iacobellis, nato a Bari il 06/10/1965, residente a Giovinazzo;
- Concetta Sciannimanico, nata a Bari il 18/06/1977, ivi residente;
- Giovanni Crisanti, nato a Bari il 29/05/1957, ivi residente;
- Ignazio Gadaleta, nato a Molfetta il 26/09/1972, ivi residente;
- Nicola Minafra, nato a Ruvo di Puglia il 22/09/1978, ivi residente.
Ai domiciliari:
- Paola Andriani, nata a Bari il 05/07/1963, ivi residente;
- Nicola Murgolo, nato a Bari il 23/03/1964, ivi residente;
- Cataldo Perrone, nato a Corato il 22/02/1951, ivi residente;
- Giuseppe Rucci, nato a Bitonto il 18/06/1978, ivi residente.