Asfalto sulle chianche a Calentano: i cittadini protestano
Sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” si parla di degrado del patrimonio architettonico
giovedì 13 luglio 2017
17.49
Sul piazzale del Santuario di Calentano, zona rurale a pochi chilometri dal centro di Ruvo di Puglia, qualche mese fa sono sparite le antiche chianche murgiane che formavano il pavimento. Adesso, solo una distesa di asfalto. A parlarne è anche un articolo della "Gazzetta del Mezzogiorno" di lunedì 10 luglio.
La trasformazione dell'area antistante l'ingresso della chiesa rurale, retta dall'ottobre scorso da don Gaetano Bizzoco, è stata autorizzata dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Puglia ma i residenti e i cittadini di Ruvo di Puglia protestano. «Penso che la decisione della Sovrintendenza sia stata inappropriata e irresponsabile. Si è strappato via un pezzo di storia», afferma il signor De Ceglie, residente in città ed assiduo frequentatore della zona. Certo che il luogo nel tempo è stato spesso rimaneggiato, perdendo sempre di più la sua veste originale. Insomma, un disastro: asfalto sulle chianche e imbarbarimento di un territorio da custodire.
Il Santuario calentanese rappresenta un vero e proprio monumento storico che i cittadini desiderano difendere e conservare. «Ora non credo si possa tornare indietro – ci dice De Ceglie – le chianche sono state coperte, la decisione è stata presa e il danno è sotto gli occhi di tutti». La gente è senza parole e senza potere, e Calentano è cambiato, ma si continua a sperare che questi atti di degrado non si ripresentino a Ruvo di Puglia, paese custode di mille patrimoni e di antiche bellezze.
La trasformazione dell'area antistante l'ingresso della chiesa rurale, retta dall'ottobre scorso da don Gaetano Bizzoco, è stata autorizzata dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Puglia ma i residenti e i cittadini di Ruvo di Puglia protestano. «Penso che la decisione della Sovrintendenza sia stata inappropriata e irresponsabile. Si è strappato via un pezzo di storia», afferma il signor De Ceglie, residente in città ed assiduo frequentatore della zona. Certo che il luogo nel tempo è stato spesso rimaneggiato, perdendo sempre di più la sua veste originale. Insomma, un disastro: asfalto sulle chianche e imbarbarimento di un territorio da custodire.
Il Santuario calentanese rappresenta un vero e proprio monumento storico che i cittadini desiderano difendere e conservare. «Ora non credo si possa tornare indietro – ci dice De Ceglie – le chianche sono state coperte, la decisione è stata presa e il danno è sotto gli occhi di tutti». La gente è senza parole e senza potere, e Calentano è cambiato, ma si continua a sperare che questi atti di degrado non si ripresentino a Ruvo di Puglia, paese custode di mille patrimoni e di antiche bellezze.