Al via a Ruvo di Puglia il festival Fuori di Talos: «Per guardare la realtà da un punto di vista originale e nuovo»
Tre giorni di cultura, musica e arte da un'idea di Fabio Stasi, a cura dell'associazione culturale AngolOttusO
venerdì 6 settembre 2024
9.44
Parte oggi e proseguirà sino a domenica 8 settembre il festival "Fuori di Talos", nel centro storico ruvese. Sarà una tre giorni di arte, musica e cultura con un format piuttosto originale e interattivo, con l'obiettivo di portare socialità e bollicine nel centro storico della città.
Il festival è a cura dell'associazione culturale AngolOttusO e ideato dal ruvese Fabio Stasi, designer e libero professionista, che dal 21 maggio 2024 ha ridato vita ad AngolOttusO - progetto nato all' interno dell'iniziativa "Apriti Ruvo" del 2018/19 - costituendo legalmente l'associazione.
In quest'intervista, la sua narrazione dell'evento.
Fuori di Talos: perchè un festival con questo nome?
«E' un gioco di parole che indica il carattere irriverente e "folle" di AngolOttusO e delle sue iniziative: bisogna essere fuori di Talos per guardare la realtà da un punto di vista originale e nuovo; per insistere cercando di animare...rianimare, un centro storico dormiente o morente. Questo è un nome identitario perché ci posiziona fuori dal più famoso e rinomato Festival Talos, con un programma di rivalutazione temporanea delle piazze adiacenti (Piazzetta Fiume e parte di piazza Menotti Garibaldi) durante i tre giorni di festival. Fuori ma a latere, in una coesistenza che è possibile e positiva tra "vecchio" e "nuovo", tra il mainstream e l'alternativa, tra i concerti sul grande palco e le improvvisazioni su marciapiede».
In cosa consisterà il programma di eventi?
«Il programma di eventi ruoterà attorno a quattro tematiche artistiche care all'associazione AngolOttusO: pittura dal vivo a cura di Studio_folle di un trittico interattivo dove, chiunque desidererà contribuire attivamente all' associazione potrà apporre il proprio contributo artistico. Pittura dal vivo su cartongesso aperta a chiunque vorrà esprimersi liberamente con colori e pennelli. Jam session: improvvisazione musicale elettroacustica tra diversi musicisti, locali e non, che pur non conoscendosi tra loro, si cimenteranno nell'esecuzione di melodie originali e sperimentali. Scultura "la Pelle di Talos": i partecipanti verranno coinvolti nella modellazione, rifinitura e texturizzazione di un gigante Talos d'argilla realizzato dall'artista ruvese Sabrina Vendola. Scrittura: chiunque deciderà liberamente di tesserarsi all' associazione AngolOttusO riceverà un piccolo kit grafico in omaggio: all' interno di questo si troverà il "Manifesto" di AngolOttusO, una carta poetica sulla storia, la vita e le intenzioni di AngolOttusO».
Questo evento denota la vivacità culturale delle giovani generazioni ruvesi. È d'accordo?
«Questo evento evidenzia la necessità comunitaria di rivalsa e riscatto nei confronti di un paese sempre più spopolato e rassegnato, da cui molti giovani decidono di scappare, cercando fortuna e opportunità altrove. AngolOttusO crede che basti arare una terra come la nostra che, per la sua fertilità, è il terreno ideale nel quale piantare semi promettenti di una gioventù assetata e vogliosa di esprimersi».
In proposito, cosa pensa si possa ancora fare?
«Ciò che penso si possa ancora fare è porsi in ascolto delle nuove generazioni e investire in esse dando spazio alle nuove idee, all'originalità e alla creatività del Genius loci».
Perchè venire a Fuori di Talos?
«Partecipare a "Fuori di Talos" significa dare un forte segnale alla comunità, divertendosi e sperimentando con i mezzi e gli spazi che AngolOttusO si impegna a ricavare all'interno delle stradine e delle piazze del centro storico».
Il festival è a cura dell'associazione culturale AngolOttusO e ideato dal ruvese Fabio Stasi, designer e libero professionista, che dal 21 maggio 2024 ha ridato vita ad AngolOttusO - progetto nato all' interno dell'iniziativa "Apriti Ruvo" del 2018/19 - costituendo legalmente l'associazione.
In quest'intervista, la sua narrazione dell'evento.
Fuori di Talos: perchè un festival con questo nome?
«E' un gioco di parole che indica il carattere irriverente e "folle" di AngolOttusO e delle sue iniziative: bisogna essere fuori di Talos per guardare la realtà da un punto di vista originale e nuovo; per insistere cercando di animare...rianimare, un centro storico dormiente o morente. Questo è un nome identitario perché ci posiziona fuori dal più famoso e rinomato Festival Talos, con un programma di rivalutazione temporanea delle piazze adiacenti (Piazzetta Fiume e parte di piazza Menotti Garibaldi) durante i tre giorni di festival. Fuori ma a latere, in una coesistenza che è possibile e positiva tra "vecchio" e "nuovo", tra il mainstream e l'alternativa, tra i concerti sul grande palco e le improvvisazioni su marciapiede».
In cosa consisterà il programma di eventi?
«Il programma di eventi ruoterà attorno a quattro tematiche artistiche care all'associazione AngolOttusO: pittura dal vivo a cura di Studio_folle di un trittico interattivo dove, chiunque desidererà contribuire attivamente all' associazione potrà apporre il proprio contributo artistico. Pittura dal vivo su cartongesso aperta a chiunque vorrà esprimersi liberamente con colori e pennelli. Jam session: improvvisazione musicale elettroacustica tra diversi musicisti, locali e non, che pur non conoscendosi tra loro, si cimenteranno nell'esecuzione di melodie originali e sperimentali. Scultura "la Pelle di Talos": i partecipanti verranno coinvolti nella modellazione, rifinitura e texturizzazione di un gigante Talos d'argilla realizzato dall'artista ruvese Sabrina Vendola. Scrittura: chiunque deciderà liberamente di tesserarsi all' associazione AngolOttusO riceverà un piccolo kit grafico in omaggio: all' interno di questo si troverà il "Manifesto" di AngolOttusO, una carta poetica sulla storia, la vita e le intenzioni di AngolOttusO».
Questo evento denota la vivacità culturale delle giovani generazioni ruvesi. È d'accordo?
«Questo evento evidenzia la necessità comunitaria di rivalsa e riscatto nei confronti di un paese sempre più spopolato e rassegnato, da cui molti giovani decidono di scappare, cercando fortuna e opportunità altrove. AngolOttusO crede che basti arare una terra come la nostra che, per la sua fertilità, è il terreno ideale nel quale piantare semi promettenti di una gioventù assetata e vogliosa di esprimersi».
In proposito, cosa pensa si possa ancora fare?
«Ciò che penso si possa ancora fare è porsi in ascolto delle nuove generazioni e investire in esse dando spazio alle nuove idee, all'originalità e alla creatività del Genius loci».
Perchè venire a Fuori di Talos?
«Partecipare a "Fuori di Talos" significa dare un forte segnale alla comunità, divertendosi e sperimentando con i mezzi e gli spazi che AngolOttusO si impegna a ricavare all'interno delle stradine e delle piazze del centro storico».