Aggressione Cgil, solidarietà dal CDAL: "No ad ogni espressione di fascismo"
La nota della Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali della diocesi
mercoledì 13 ottobre 2021
17.20
La Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali condanna fermamente il violento, ingiustificato attacco alla sede della CGIL romana di sabato scorso ed esprime solidarietà e vicinanza alle realtà sindacali della CGIL locale, in particolare quelle site nelle quattro città della diocesi. - È quanto si legge nella nota trasmessa dal CDAL.
"Quanto è successo ha il sapore amaro e terribile di scene a cui mai avremmo pensato di assistere, specialmente in un tempo in cui ci è richiesto con responsabilità di fare fronte comune nella difficile gestione delle emergenze. Invece l'esasperazione dei toni, delle dichiarazioni, delle manifestazioni di dissenso, alimentano un clima ostile, brutale, privo di dialogo e di buonsenso.
Ribadiamo a gran voce, se mai ce ne fosse bisogno, che le associazioni ed i movimenti cattolici che rappresentiamo ripudiano ogni forma di fascismo, vecchia e nuova e stigmatizzano ogni tipo di violenza, di per sé ottusa, ignorante, gratuita. Il nostro richiamo è alla Costituzione Italiana, risultato di un lavoro sinergico tra anime differenti, fedi e linee di pensiero distanti tra loro che, in un momento storico di ricominciamento molto simile a questo, individuarono insieme i presupposti fondamentali del vivere civile nel nostro Paese e garantirono il rispetto di una libertà che non prescinde da tutto e tutti, ma tutto e tutti comprende, valorizza, riequilibra.
Proprio nella nostra Costituzione è presente, non a caso, il divieto di qualsiasi forma di riorganizzazione del partito fascista. Auspichiamo dunque l'immediato scioglimento di ogni esistente organizzazione che si ispiri nel linguaggio, nelle azioni, nelle idee a quel modello. Dette organizzazioni, più volte, hanno esternato riferimenti a concetti quali Dio, patria e famiglia che, a loro dire, difendono; da credenti, riteniamo ciò in assoluta, stridente contraddizione con la natura e la violenza che caratterizza tali gruppi e formazioni.
La nostra fede - conclude la Consulta delle Aggregazioni Laicali Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi - ha a che fare con l'intelligenza della relazione e dell'incontro, non con la follia dei muri (ideologici e reali) e degli assalti punitivi".
"Quanto è successo ha il sapore amaro e terribile di scene a cui mai avremmo pensato di assistere, specialmente in un tempo in cui ci è richiesto con responsabilità di fare fronte comune nella difficile gestione delle emergenze. Invece l'esasperazione dei toni, delle dichiarazioni, delle manifestazioni di dissenso, alimentano un clima ostile, brutale, privo di dialogo e di buonsenso.
Ribadiamo a gran voce, se mai ce ne fosse bisogno, che le associazioni ed i movimenti cattolici che rappresentiamo ripudiano ogni forma di fascismo, vecchia e nuova e stigmatizzano ogni tipo di violenza, di per sé ottusa, ignorante, gratuita. Il nostro richiamo è alla Costituzione Italiana, risultato di un lavoro sinergico tra anime differenti, fedi e linee di pensiero distanti tra loro che, in un momento storico di ricominciamento molto simile a questo, individuarono insieme i presupposti fondamentali del vivere civile nel nostro Paese e garantirono il rispetto di una libertà che non prescinde da tutto e tutti, ma tutto e tutti comprende, valorizza, riequilibra.
Proprio nella nostra Costituzione è presente, non a caso, il divieto di qualsiasi forma di riorganizzazione del partito fascista. Auspichiamo dunque l'immediato scioglimento di ogni esistente organizzazione che si ispiri nel linguaggio, nelle azioni, nelle idee a quel modello. Dette organizzazioni, più volte, hanno esternato riferimenti a concetti quali Dio, patria e famiglia che, a loro dire, difendono; da credenti, riteniamo ciò in assoluta, stridente contraddizione con la natura e la violenza che caratterizza tali gruppi e formazioni.
La nostra fede - conclude la Consulta delle Aggregazioni Laicali Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi - ha a che fare con l'intelligenza della relazione e dell'incontro, non con la follia dei muri (ideologici e reali) e degli assalti punitivi".