A Ruvo di Puglia domani ci sarà la processione del Gesù Risorto
La città ritrova le proprie tradizioni
Per l'occasione, durante il corteo, viene fatta esplodere la "Quarandone", in segno propiziatorio. Si tratta di un simbolo che viene appeso per le strade cittadine durante il periodo quaresimale, poichè rappresenta le penitenze quaresimali.
Cenni storici
Fonte: Confraternita "Purificazione Addolorata" Chiesa San Domenico Ruvo di Puglia
La processione di Gesù Risorto, sappiamo grazie ad una citazione riportata su un verbale del 1927 redatto dal segretario della Confraternita Purificazione-Addolorata Sig. Cosimo Ippedico, essere stata iniziata nel 1922, mentre era Priore il Sig. Michele Lovino, lo stesso verbale attribuisce al Sig. Luigi de Rosellis la paternità di questo progetto.
Nel 1923 viene nominata una commissione che si occuperà dell'organizzazione della processione su base d'asta di lire 300.
Il simulacro di Gesù Risorto impiegato nel 1922 era parzialmente rivestito da un drappo porpora posto sulla spalla sinistra, il braccio destro alzato in segno di saluto e benedizione, esso poggiava su una nuvola, il Cristo era circondato da 4 angeli, dietro una grande raggiera dorata simboleggiava la luce divina che si irradia sull'umanità, oggi questa statua non è più esistente.
La processione del Cristo Risorto, si snodava a partire dal mezzogiorno del sabato e non la domenica di Pasqua, il motivo per il quale accadeva questo è di seguito riportato.
In merito al precedente paragrafo è doveroso informare il lettore che nell'ottobre 1949, per volere di Papa Pio XII, presso la Congregazione dei Riti, veniva nominata una commissione liturgica che avrebbe dovuto occuparsi del rito romano.
La Congregazione dei Riti e la Commissione si occuparono della questione degli orari della Settimana Santa, tra i punti trattatati c'era stato quello relativo alla veglia del Sabato Santo.
In questo contesto si dovette approvare "ad experimentum" un documento che permettesse la celebrazione serale del rito del Sabato Santo, si trattava dell' "Ordo Sabbati Sancti" pubblicato il 9 gennaio 1951.
In quest'ultimo documento si reintroduceva la Veglia pasquale in quanto, secondo il messale di Papa Pio V(1566/1572), il quale operò per la riforma della Chiesa secondo i dettami del Concilio di Trento (1545/1563), la celebrazione del sabato santo avveniva la mattina del sabato e non a tarda sera o durante la notte.
In virtù di quanto sopra affermato, prima del 1951, al mezzogiorno del sabato santo tutte le chiese facevano suonare a festa le proprie campane e si scoprivano di fatto i simulacri del Cristo Risorto. Pertanto visto il procedere in processione durante le ore pomeridiane e serali si faceva uso di lampade per illuminare la statua durante le ore buie.
La vecchia statua del Cristo fu sostituita con l'attuale nel 1952, la motivazione era stata quella di essere troppo succinta, di portare scandalo in quanto poco vestita, e pertanto si necessitava la sostituzione.
Dopo essere stata accantonata, fu richiesta da Don Filomeno Iosca, primo rettore della chiesa dei Santi Medici. La statua fece ritorno a San Domenico durante i primi anni settanta, in quanto il Padre Spirituale della Confraternita, Don Francesco Lorusso era seriamente intenzionato a ripristinare detto simulacro.
Don Ciccio, dovette desistere dal suo intento in quanto la statua versava in condizioni statiche abbastanza precarie e pertanto definitivamente accantonata. La statua che oggi viene portata in processione, come già detto fu acquistata nel 1952, come si evince anche dall'ordine d'acquisto datato 10 marzo 1952 alla bottega dello scultore leccese ma operante a Bari, Salvatore Bruno per un importo totale di lire 46.500.
Nel particolare solo la statua è stata pagata lire 40.000, i due angeli complessivamente lire 6.500. La statua fu acquistata quando era Priore il Sig. Cantatore Andrea.
Con la processione in argomento la Confraternita ha l'onore di conclamare al popolo di Ruvo di Puglia che Cristo è Risorto. San Paolo nella lettera ai Corinzi lo afferma, vana sarebbe la nostra fede se il Signore non avesse sconfitto la morte.
La processione è preceduta da un corteo di bambini che agitano festosamente bandiere con il tricolore italiano. Il simulacro viene portato per le vie della città a passo sostenuto e dai balconi al posto delle lenzuola bianche che hanno accompagnato le processioni penitenziali della Settimana Santa, troviamo le variopinte coperte di seta simbolo di festa, mentre le donne dagli stessi balconi lanciano fiori e coriandoli.
La banda suona marce allegre e composizioni militari.La folla intanto, si raduna presso i luoghi dove sono appese le Quarantane, per assistere alla fase finale del rito-spettacolo.
Opportunamente preparate e inserite nella sequenza di scherzi pirotecnici, batterie, girandole, riempite di petardi, le Quarantane fanno bella mostra di se in attesa in essere esplose al passaggio della processione.