"A cavalcioni sul caos", serata di osservazione del cielo a Serra Petrullo
Fondazione ''Angelo Cesareo'' di Ruvo di Puglia e Osservatorio ''Andromeda'' di Corato insieme in un evento alla scoperta del cosmo
martedì 25 agosto 2020
Si intitola "A cavalcioni sul caos, tra costellazioni, miti e suoni" la serata di osservazione dei cieli organizzata dalla Fondazione Angelo Cesareo che si terrà presso la sede di Serra Petrullo in Ruvo di Puglia.
Cosa è l'universo se non l'incessante, precario equilibrio di catastrofi e creazioni? Osservare, allora, i cieli dal nostro minuscolo asse-contrada di Serra Petrullo ''Angelus Novus'', a cura della Fondazione ''Angelo Cesareo'' di Ruvo di Puglia e dell'Osservatorio ''Andromeda'' di Corato, sarà, la sera di mercoledì 26 agosto, come provare a muoversi su un surf a cavalcioni sul caos, come provare a immaginare, nella nostra fragilità, di scivolare tra le onde di un cosmo che di ''perfetto'' e ''bello'' ha solo il suo apparire.
Sarà come provare a recuperare, nell'ordinata burrasca di costellazioni, pianeti, tra misteriose onde e radiazioni cosmiche, nell'enigmatica materia oscura, quel nostro smarrito stupore e sentimento di angoscia, avvolti dai cieli senza confini.
Sarà come recuperare quella dimensione mitico-poetica, non solo perché è nel mito, in quanto racconto e poesia, che si eleva e si immerge, agli inizi, l'Umanità per spiegare l'inquietante indefinito e l'oscura notte, oscillando tra noto e ignoto, principio e fine, caos e ordine, ma perché, l'evento dell'osservazione dei cieli a Serra Petrullo, dal mito, anche, sarà accompagnato e con questo si intreccerà, come in una spirale, attraverso racconti, risonanze, immagini pittoriche e riflessioni.
Si intreccerà, come in un gioco di specchi e suggestioni, provando a esprimersi e a comunicarsi, laddove sarà possibile, con estemporanei suoni e ritmi da parte dei partecipanti. Non sono infatti i suoni e i ritmi quelli che meglio, pitagoricamente, rendono e dinamicamente fanno sintesi dell'universo, tavolozza di luci e tenebre, di armonie e dissonanze, volumi e vuoto? Che conservano, come i miti (e la scienza), come l'esistenza, tracce di quel primo caos su cui (e con cui) l'arte, come su un surf, prova, faticosamente, a plasmare un ''ordine'' sempre ''ferito'' e inafferrabile che chiamiamo ''bellezza''?
Interpreti e surfisti, tra le spirali e tanta materia oscura, della serata saranno Pasquale Abbattista, Giovanni Pappagallo, Nicolò Serafino, Franco Amenduni, Vincenzo Mastropirro e chi, tra i partecipanti, vorrà offrire un suo contributo di arte e di riflessione in forma interrogante.
Cosa è l'universo se non l'incessante, precario equilibrio di catastrofi e creazioni? Osservare, allora, i cieli dal nostro minuscolo asse-contrada di Serra Petrullo ''Angelus Novus'', a cura della Fondazione ''Angelo Cesareo'' di Ruvo di Puglia e dell'Osservatorio ''Andromeda'' di Corato, sarà, la sera di mercoledì 26 agosto, come provare a muoversi su un surf a cavalcioni sul caos, come provare a immaginare, nella nostra fragilità, di scivolare tra le onde di un cosmo che di ''perfetto'' e ''bello'' ha solo il suo apparire.
Sarà come provare a recuperare, nell'ordinata burrasca di costellazioni, pianeti, tra misteriose onde e radiazioni cosmiche, nell'enigmatica materia oscura, quel nostro smarrito stupore e sentimento di angoscia, avvolti dai cieli senza confini.
Sarà come recuperare quella dimensione mitico-poetica, non solo perché è nel mito, in quanto racconto e poesia, che si eleva e si immerge, agli inizi, l'Umanità per spiegare l'inquietante indefinito e l'oscura notte, oscillando tra noto e ignoto, principio e fine, caos e ordine, ma perché, l'evento dell'osservazione dei cieli a Serra Petrullo, dal mito, anche, sarà accompagnato e con questo si intreccerà, come in una spirale, attraverso racconti, risonanze, immagini pittoriche e riflessioni.
Si intreccerà, come in un gioco di specchi e suggestioni, provando a esprimersi e a comunicarsi, laddove sarà possibile, con estemporanei suoni e ritmi da parte dei partecipanti. Non sono infatti i suoni e i ritmi quelli che meglio, pitagoricamente, rendono e dinamicamente fanno sintesi dell'universo, tavolozza di luci e tenebre, di armonie e dissonanze, volumi e vuoto? Che conservano, come i miti (e la scienza), come l'esistenza, tracce di quel primo caos su cui (e con cui) l'arte, come su un surf, prova, faticosamente, a plasmare un ''ordine'' sempre ''ferito'' e inafferrabile che chiamiamo ''bellezza''?
Interpreti e surfisti, tra le spirali e tanta materia oscura, della serata saranno Pasquale Abbattista, Giovanni Pappagallo, Nicolò Serafino, Franco Amenduni, Vincenzo Mastropirro e chi, tra i partecipanti, vorrà offrire un suo contributo di arte e di riflessione in forma interrogante.