12 luglio, una ferita sempre aperta per un'intera comunità
A cinque anni dall'incidente ferroviario costato 23 vite
lunedì 12 luglio 2021
12 luglio. Si contano gli anni dall'indimenticabile tragedia che ha segnato il nostro territorio; si contano gli anni di dolore per le famiglie delle vittime e i sopravvissuti ancora in attesa di giustizia. Ma si conta anche l'assenza delle 23 persone strappate alla vita e all'affetto dei loro cari. Da quel 12 luglio 2016 sono passati cinque anni ma resta ancora una ferita che non si rimargina.
Un viaggio come tanti, su quella tratta che significava libertà e congiunzione, quotidianità e amicizia, trasformatosi in pochi istanti nel dramma di una tragedia. L'incidente ferroviario fra quei due treni della Ferrotramviaria, nelle campagne fra Corato e Andria, è costato la vita a 23 persone e ha riportato 52 feriti. Ma ad essere ancora feriti sono le famiglie, la comunità cittadina e l'intero territorio del nord barese.
Ruvo di Puglia ha pagato il prezzo della vita del giovanissimo Antonio Summo, promessa della musica a cui è stato intitolato il Parco della Musica cittadino.
Oggi, friniscono ancora le cicale in questo 12 luglio che rappresenta per la nostra comunità il dolore e il ricordo, la fragilità e la forza, insieme a quella richiesta a gran voce di verità e giustizia e del diritto a poter viaggiare in sicurezza. Un dolore condiviso che diventa conforto e solidarietà e alimenta la speranza che mai possa più accadere una tragedia del genere.
Si continua a viaggiare sui treni della Bari-nord ma nel ricordo di una tragedia e con la volontà di rinnovarne la memoria.
A coloro che hanno vissuto l'esperienza in prima persona, sopravvivendo al dramma non senza conseguenze, alle famiglie di tutte le vittime, l'abbraccio immutato che unisce l'intera comunità.
Un viaggio come tanti, su quella tratta che significava libertà e congiunzione, quotidianità e amicizia, trasformatosi in pochi istanti nel dramma di una tragedia. L'incidente ferroviario fra quei due treni della Ferrotramviaria, nelle campagne fra Corato e Andria, è costato la vita a 23 persone e ha riportato 52 feriti. Ma ad essere ancora feriti sono le famiglie, la comunità cittadina e l'intero territorio del nord barese.
Ruvo di Puglia ha pagato il prezzo della vita del giovanissimo Antonio Summo, promessa della musica a cui è stato intitolato il Parco della Musica cittadino.
Oggi, friniscono ancora le cicale in questo 12 luglio che rappresenta per la nostra comunità il dolore e il ricordo, la fragilità e la forza, insieme a quella richiesta a gran voce di verità e giustizia e del diritto a poter viaggiare in sicurezza. Un dolore condiviso che diventa conforto e solidarietà e alimenta la speranza che mai possa più accadere una tragedia del genere.
Si continua a viaggiare sui treni della Bari-nord ma nel ricordo di una tragedia e con la volontà di rinnovarne la memoria.
A coloro che hanno vissuto l'esperienza in prima persona, sopravvivendo al dramma non senza conseguenze, alle famiglie di tutte le vittime, l'abbraccio immutato che unisce l'intera comunità.