1° Maggio la festa del lavoro e del riscatto
La manifestazione sarà dedicata al lavoro e all'Europa, con lo slogan: “La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”
venerdì 26 aprile 2019
9.15
Con il Lavoro l'uomo mette in evidenza molti aspetti della vita personale, la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l'esercizio dei valori, la comunicazione e la partecipazione con gli altri. Perciò la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che si continui a perseguire quale priorità l'obiettivo dell'accesso al lavoro per tutti.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, recita l'articolo 1 della nostra Costituzione.
La Festa del Lavoro si festeggia il 1° Maggio. Dal 1990 i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani. Ma ai giovani dobbiamo raccontare il perché in tutto il mondo, il 1° Maggio, si celebra la festa del Lavoro. A far ricadere la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. A metà Ottocento, infatti, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il 1° Maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò tre giorni e culminò appunto, il 4 maggio, col massacro represso nel sangue, una vera e propria battaglia in cui morirono 11 lavoratori. In Italia la festività fu ratificata due anni dopo, nel 1891. Durante il ventennio fascista fu prima soppressa e poi anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il cosiddetto «Natale di Roma» . La celebrazione del 1° Maggio fu ripristinata nel 1945. Nel 1947 duemila persone – soprattutto contadini – manifestarono contro il latifondismo a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo. Un attacco armato deciso dalla mafia, con la complicità di chi era interessato a reprimere i tentativi di rivolta dei contadini, portò alla morte di 11 persone e al ferimento di altre 27. Il bandito Salvatore Giuliano fu identificato come il capo degli autori della strage, ma nel tempo si succederanno diverse ipotesi su chi potesse averlo sostenuto e aiutato. Le persone uccise a Portella della Ginestra si chiamavano Margherita Clesceri, Giorgio Cusenza, Giovanni Megna, Francesco Vicari, Vito Allotta, Serafino Lascari, Filippo Di Salvo, Giuseppe Di Maggio, Castrense Intravaia, Giovanni Grifò, Vincenza La Fata. Tre di loro avevano meno di 13 anni.
A Ruvo di Puglia come da tradizione settantenaria, sarà l'attesa per il sorgere del sole che avvierà il giorno dedicato alla festività dei lavoratori.
I tantissimi anziani iscritti al sindacato, raccontano che all'alba del 1° maggio ci si recava in Pineta per vedere il sorgere del sole e nell'attesa, si consumava il dolce tipico pugliese "la scarcella" avanzato a Pasqua e gelosamente conservato per l'occasione . Oltre al dolce, tradizione era condividere , "mettere il muso alla damigiana" ,del buon vino nero di Troia fatto nelle proprie cantine.
Quello che si attende oggi, all'alba del 1° Maggio, è il sole dell'avvenire, una nuova era di riscatto e progresso, un buon auspicio per quanti sono alla ricerca di un lavoro, a quanti un lavoro vogliono intraprendere, a coloro che soffrono per averlo perduto, a chi ha occupazioni precarie o parziali, e non per propria volontà. Soprattutto si intende esprimere vicinanza e incoraggiamento ai giovani: non si può fare a meno del loro lavoro, della loro passione, della loro intelligenza.
Ad animare la piazza e le strade cittadine saranno le forze sindacali e le forze politiche che si riconoscono nella manifestazione del 1° Maggio, la banda cittadina " B. Giandonato" che intona l'inno dell' Internazionale del Lavoro.
"Su fratelli, su compagne, su, venite in folta schiera: sulla libera bandiera splende il sol dell'avvenir" , scritta dal Maestro Filippo Turati, uno dei padri del socialismo.
Miti e aspirazioni purtroppo per gran parte tradite in una società liquida e di opportunisti come la nostra , dove al primo posto non sono più gli interessi collettivi ma le lotte di potere e per il potere.
Alle 19.00 corteo cittadino con lancio di palloni aerostatici a cura della ditta Biagio Di Rella, a seguire comizio conclusivo con Giuseppe Boccuzzi segretario provinciale Cisl di Bari e Giuseppe Altamura segretario provinciale CGIL di Bari.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, recita l'articolo 1 della nostra Costituzione.
La Festa del Lavoro si festeggia il 1° Maggio. Dal 1990 i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani. Ma ai giovani dobbiamo raccontare il perché in tutto il mondo, il 1° Maggio, si celebra la festa del Lavoro. A far ricadere la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. A metà Ottocento, infatti, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il 1° Maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò tre giorni e culminò appunto, il 4 maggio, col massacro represso nel sangue, una vera e propria battaglia in cui morirono 11 lavoratori. In Italia la festività fu ratificata due anni dopo, nel 1891. Durante il ventennio fascista fu prima soppressa e poi anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il cosiddetto «Natale di Roma» . La celebrazione del 1° Maggio fu ripristinata nel 1945. Nel 1947 duemila persone – soprattutto contadini – manifestarono contro il latifondismo a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo. Un attacco armato deciso dalla mafia, con la complicità di chi era interessato a reprimere i tentativi di rivolta dei contadini, portò alla morte di 11 persone e al ferimento di altre 27. Il bandito Salvatore Giuliano fu identificato come il capo degli autori della strage, ma nel tempo si succederanno diverse ipotesi su chi potesse averlo sostenuto e aiutato. Le persone uccise a Portella della Ginestra si chiamavano Margherita Clesceri, Giorgio Cusenza, Giovanni Megna, Francesco Vicari, Vito Allotta, Serafino Lascari, Filippo Di Salvo, Giuseppe Di Maggio, Castrense Intravaia, Giovanni Grifò, Vincenza La Fata. Tre di loro avevano meno di 13 anni.
A Ruvo di Puglia come da tradizione settantenaria, sarà l'attesa per il sorgere del sole che avvierà il giorno dedicato alla festività dei lavoratori.
I tantissimi anziani iscritti al sindacato, raccontano che all'alba del 1° maggio ci si recava in Pineta per vedere il sorgere del sole e nell'attesa, si consumava il dolce tipico pugliese "la scarcella" avanzato a Pasqua e gelosamente conservato per l'occasione . Oltre al dolce, tradizione era condividere , "mettere il muso alla damigiana" ,del buon vino nero di Troia fatto nelle proprie cantine.
Quello che si attende oggi, all'alba del 1° Maggio, è il sole dell'avvenire, una nuova era di riscatto e progresso, un buon auspicio per quanti sono alla ricerca di un lavoro, a quanti un lavoro vogliono intraprendere, a coloro che soffrono per averlo perduto, a chi ha occupazioni precarie o parziali, e non per propria volontà. Soprattutto si intende esprimere vicinanza e incoraggiamento ai giovani: non si può fare a meno del loro lavoro, della loro passione, della loro intelligenza.
Ad animare la piazza e le strade cittadine saranno le forze sindacali e le forze politiche che si riconoscono nella manifestazione del 1° Maggio, la banda cittadina " B. Giandonato" che intona l'inno dell' Internazionale del Lavoro.
"Su fratelli, su compagne, su, venite in folta schiera: sulla libera bandiera splende il sol dell'avvenir" , scritta dal Maestro Filippo Turati, uno dei padri del socialismo.
Miti e aspirazioni purtroppo per gran parte tradite in una società liquida e di opportunisti come la nostra , dove al primo posto non sono più gli interessi collettivi ma le lotte di potere e per il potere.
Alle 19.00 corteo cittadino con lancio di palloni aerostatici a cura della ditta Biagio Di Rella, a seguire comizio conclusivo con Giuseppe Boccuzzi segretario provinciale Cisl di Bari e Giuseppe Altamura segretario provinciale CGIL di Bari.